Perchè il mutuo per acquisto della seconda casa conviene?
Dalle statistiche è evidente che oggi quasi l’80% per cento degli italiani è proprietario di una casa. L’acquirente della seconda casa non ha sempre lo scopo di investire un capitale già posseduto, ma anzi sempre più spesso l’acquisto di una seconda abitazione è legato ad altre motivazioni.
Per molte di queste persone già proprietarie di casa il desiderio di acquistare una seconda casa corrisponde anche al duplice scopo:
- effettuare un buon investimento, accantonando nel tempo un piccolo capitale mediante il pagamento di una quota mensile
- poter godere da subito dei benefici della proprietà, utilizzando l’immobile in prima persona oppure affittandolo.
Si verificano anche diversi casi di persone che sottoscrivono un mutuo per la seconda casa per acquistare l’abitazione da mettere a disposizione di un figlio o un parente stretto, o per necessità di cambio di residenza legato a nuove opportunità di lavoro, senza però vendere la casa già posseduta. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una notevole crescita di questo settore del mercato immobiliare e ciò è avvenuto anche grazie al mutuo per la seconda casa.
A parte brevi periodi in cui anche i beni immobili hanno subito modesti deprezzamenti, come il momento attuale o quello all’inizio degli anni ’90, a medio e lungo termine l’immobile non ha mai tradito le aspettative e si può con certezza affermare che questo genere di investimento garantisce come minimo la conservazione, al netto dell’inflazione, del capitale investito, e di questi tempi non è cosa da poco, con la possibilità di ottenere in più una rendita annua grazie alla locazione o il risparmio dell’affitto nel caso di uso personale della casa.
Quali difficoltà nasconde il mutuo per la seconda casa?
Quando si tratta di finanziare un mutuo per la seconda casa, le banche non applicano tutte le agevolazioni previste per la prima casa. Anche i requisiti per accedervi sono più restrittivi ma alcune banche sono disposte anche a finanziare un mutuo al 100% per la seconda casa. Prima di decidere di sottoscrivere un mutuo per la seconda casa è consigliabile farsi affiancare da un consulente che conosca in maniera approfondita il mercato e che possa proporre e poi scegliere il prodotto migliore per le proprie esigenze.
Quali requisiti bisogna avere per richiederlo?
Un immobile è classificato come seconda casa quando risponde a una serie di requisiti:
- quando è catalogato come abitazione di lusso;
- quando non si trova nello stesso comune di residenza del richiedente o in quello in cui risiederà entro 18 mesi dalla stipula del mutuo;
- quando chi chiede il mutuo ha diritti di proprietà, uso e usufrutto, o di abitazione su altre abitazioni nello stesso comune;
- quando il richiedente beneficia già delle agevolazioni prima casa su un altro immobile.
In tutti questi casi, non è possibile beneficiare di un mutuo agevolato per la prima casa e bisogna richiedere un mutuo per la seconda casa. Tale mutuo prevede un’aliquota maggiorata, corrispondente al 2% del finanziamento, vale a dire 8 volte quella prevista per il mutuo per la prima casa (corrispondente allo 0.25%). Inoltre, sul mutuo seconda casa non è possibile beneficiare della detrazione sugli interessi passivi.
Quando si sottoscrive un mutuo per l’acquisto della seconda casa bisogna tener conto che le banche impongono condizioni molto più restrittive rispetto ai mutui per la prima casa. Questo perché si presume che, non essendo l’abitazione principale, non è detto che si vogliano compiere rinunce e sacrifici per pagare le rate. Inoltre, si pensa che chi acquista un altro immobile abbia la possibilità economica di sostenere tutte le spese previste. Una delle limitazioni applicate è quella sulla durata, che non deve superare i 30 anni.
Inoltre, l’importo erogato non può generalmente superare l’80% del valore dell’immobile, anche se difficilmente le banche finanziano più del 60%. I tassi di interesse e i piani di ammortamento corrispondono invece a quelli del mutuo sulla prima casa. La rata del finanziamento però non può superare il terzo dello stipendio mensile. In alcuni casi, è possibile mantenere le agevolazioni fiscali relative alla prima casa, come ad esempio quando ci si deve trasferire per lavoro in un’altra città, oppure quando sono presenti gravi motivi di salute.
Posso richiedere il mutuo per la seconda casa se ho già un altro mutuo?
Se il sottoscrittore ha già un altro mutuo in corso, è possibile sostituire il proprio con un nuovo mutuo (che integri anche il vecchio) con diversi vantaggi ed avere una sola rata mensile. Con un’attenta analisi del profilo della persona ed una buona valutazione è anche possibile andare a richiedere un mutuo che ricopra il 100% per l’acquisto della prima casa, alcune banche possono concederlo anche per la seconda casa. In realtà, il cosiddetto 100% che di solito viene concesso è il valore minimo tra il prezzo di acquisto e il valore dell’immobile. Per riuscire a ottenerlo è indispensabile indirizzarsi verso i corretti prodotti che permettono soluzioni di questo tipo e soprattutto bisogna riuscire a ricavare i giusti requisiti per ottenerli.
La delibera del mutuo è spesso subordinata alla polizze accessorie, che possono avere un peso nel calcolo finale. Nel caso in cui la banca accetti di finanziare il 100% dell’importo dell’immobile, bisogna ricordare che i costi di notaio, imposte e tributi sono comunque esclusi dal totale. Quindi, prima di valutare se richiedere una copertura del 100%, è sempre bene calcolare tutte le ipotesi e tutte le variabili e confrontarsi con il proprio consulente che può riuscire a trovare una eventuale soluzione anche riguardo questo aspetto, fondamentale in un passo importante come l’acquisto della seconda casa.
La seconda casa è considerata un bene di lusso, per cui anche dal punto di vista della tassazione non beneficia di sconti o agevolazioni. Tasse come l’Imu o la Tasii, abolite per la prima casa, devono essere pagate per la seconda casa, seppur con aliquote ridotte. Anche tutte le spese per le utenze possono subire una tassazione maggiore rispetto alle bollette per l’abitazione principale. Da considerare anche la possibilità che si cambi lo scaglione Irpef di appartenenza.
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