I fondi hedge, nonostante una reputazione fino a qualche anno fa di fondi speculativi, hanno con il tempo conquistato una posizione significativa nella scena dell’asset management.
Attualmente gestiscono il denaro affidato loro dagli investitori con obiettivi e tecniche decisamente eterogenei, circostanza che produce anche effetti positivi.
La presenza di diversi attori e diverse strategie di investimento rende infatti il mercato più efficiente e meno volatile: se tutti i risparmi fossero investiti con la stessa strategia compratori e venditori si concentrerebbero allo stesso momento sugli stessi strumenti finanziari, creando oscillazioni di prezzo molto maggiori. È anche vero che alcuni casi eclatanti (e in qualche misura ingigantiti dai media) hanno prodotto tra i non addetti ai lavori una percezione negativa nei confronti dei fondi hedge, ma la loro genesi è distante anni luce da questi eventi.
Cosa sono esattamente gli Hedge Fund?
Il termine “hedge” in inglese significa copertura, protezione ed è proprio questa la finalità degli hedge fund: utilizzare strategie di copertura per proteggere gli investimenti e generare rendimento non solo durante le fasi di rialzo borsistico, ma anche durante quelle di ribasso o di andamento laterale.
I gestori di hedge fund cercano di “coprire” o mitigare il rischio dei loro investimenti utilizzando una combinazione di strumenti derivati come: opzioni, futures e swap insieme a tecniche di investimento come la vendita allo scoperto di titoli azionari e la leva finanziaria per aumentare i rendimenti del fondo.
I fondi alternativi mettono quindi in campo diverse strategie di investimento, al fine di perseguire un rendimento indipendentemente dall’andamento dei mercati in cui operano.
Si tratta di strategie molto articolate e complesse; proviamo, quindi, a elencare le principali in modo semplificato, per rendere al meglio l’idea di fondo:
Short selling, o vendita allo scoperto:
L’abbiamo già citata, ed è un meccanismo che presenta diversi passaggi, che sintetizziamo:
- il fondo prende in prestito dei titoli che, ad esempio, valgono 10, ma pensa che il loro valore scenderà;
- vende i titoli presi in prestito a 10;
- con il denaro guadagnato compra effettivamente i medesimi titoli, che nel frattempo sono scesi a 8;
- restituisce i titoli a chi glieli ha prestati, avendo guadagnato la differenza tra il prezzo a cui li ha venduti (10) e quello a cui li ha acquistati (8), guadagnando così 2.
Ovviamente, se le previsioni sono errate e il prezzo sale, il fondo andrà in perdita.
Se questa operazione la facesse un piccolo investitore inesperto, i risultati sarebbero identici a quelli di un giro al casinò o in sala scommesse, mentre nei fondi hedge operano professionisti esperti che studiano costantemente le dinamiche del mercato, sebbene i rischi permangono e siano, come si capisce, elevati.
Leva finanziaria
Il leverage, o leva finanziaria, è un moltiplicatore di investimenti. Cosa significa?
In pratica, il denaro investito viene moltiplicato per un coefficiente, dunque in caso di guadagno anch’esso si moltiplica per la leva, ma se si perde il rischio è quello di veder andare in fumo l’intero capitale investito.
Ma come fa l’hedge a moltiplicare il denaro investito? Lo fa prendendo in prestito il denaro necessario a moltiplicare l’investimento, prestito che viene poi rimborsato in caso di successo dell’operazione speculativa.
Derivati
I derivati sono prodotti finanziari agganciati ai cosiddetti “sottostanti”, che possono essere ad esempio titoli, valute o merci.
Semplificando, con i derivati si “scommette” sull’andamento del sottostante nel tempo.
Facciamo un esempio: stabilisco che fra due mesi acquisterò un determinato titolo a prezzo 5, quindi il mio derivato è la possibilità di comprare a 5. Se, passato quel lasso di tempo, il prezzo sale a 7, ma io posso comprarlo comunque a 5, avrò guadagnato 2.
Anche in questo caso potrebbe accadere l’esatto contrario e registrare una perdita.
Insomma, “prenoto” un bene da acquistare fissandone il prezzo, che resterà tale a prescindere dall’andamento di prezzo del bene stesso. Se aumenta di valore, allora guadagno. Se diminuisce, perdo.
Stando a un’indagine di Pensions & Investments, al mondo esistono circa 15 mila hedge fund, i quali gestiscono complessivamente circa 4500 miliardi di dollari di asset per la loro clientela, tra cui anche fondi di dotazioni universitaria, enti di beneficienza e banche centrali. Il più grande hedge fund è Bridgewater Associates di Ray Dalio. Al momento della stesura della classifica, giugno 2022, Bridgewater gestiva oltre 126 miliardi di dollari di attività. Completano il podio l’inglese Man Group con 73,5 miliardi di dollari e l’americana Renaissance Technologies con 54 miliardi di dollari, gestita dal matematico di fama mondiale James Harris Simons. Complessivamente, il 70% degli hedge fund ha sede in Nord America.
Come funzionano quindi gli Hedge Fund?
Un hedge fund è quindi un fondo che adotta strategie di investimento avanzate facendo leva su:
- know-how;
- tecnologia;
- informazioni.
Gli hedge fund utilizzano queste strategie per investire in qualunque tipologia di strumento finanziario o azienda:
- azioni;
- obbligazioni;
- derivati;
- mercato OTC;
- private equity;
- startup;
- immobiliare.
Lo scopo di un hedge fund è generare delle rendite per i suoi finanziatori. La particolarità degli hedge fund è che nella maggior parte dei casi adottano strategie che sono indipendenti dall’andamento del mercato, e sono quindi poco correlate all’andamento del mercato e quindi aggiungono diversificazione al portafoglio di investimento.
Che svantaggi hanno gli Hedge Fund?
Nella figura di un piccolo risparmiatore, che ha come obiettivo quello di garantirsi una pensione serena, i fondi speculativi non sono probabilmente l’investimento perfetto.
Nonostante gli hedge fund promettano alti rendimenti anche quando i mercati vanno male, questi fondi presentano tre grandi svantaggi:
- il rischio di perdere tutto, e che addirittura sia il fondo ad andare in default, è davvero molto alto per chi, ad esempio, dovesse investire tutti i propri risparmi per raggiungere la quota minima di entrata;
- la quota di accesso è elevata e, dunque, non è consigliabile investire in hedge fund per chi ha soltanto quella cifra nel proprio patrimonio, o addirittura valuta di raccoglierla tra amici e partenti, o di indebitarsi, per tentare il “colpaccio”;
- i costi di gestione sono anch’essi elevati: parliamo dell’1-2% del capitale in gestione e dal 20 al 40% sui guadagni.
Infine, ogni volta che si fa una scelta su come investire i propri risparmi, occorre fare sempre delle valutazioni circa i propri obiettivi personali e familiari.
Dunque, se l’obiettivo è quello di garantire il tenore di vita che si ha adesso anche quando si andrà in pensione, è caldamente consigliato puntare sulle soluzioni studiate apposta per quella finalità, come la previdenza complementare.
Con un fondo pensione complementare, ad esempio, si può contare sulla scelta di linee di investimento più o meno rischiose e redditizie, a seconda delle proprie esigenze e delle proprie disponibilità in termini di orizzonte temporale a disposizione.
Inoltre, si può vivere con maggiore serenità la gestione del proprio risparmio grazie a una normativa stringente e ai rigidi controlli volti a proteggere le risorse degli iscritti. Inoltre, i fondi complementari non hanno scopo di lucro e perseguono esclusivamente gli interessi degli iscritti. Questo significa che anche i costi sono contenuti e più bassi rispetto a quelli di altri strumenti finanziari.
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